Perché il tuo salone non può crescere senza un target chiaro!

Quando chiedo ai titolari di salone “Chi è il tuo cliente ideale?”, la risposta che ricevo più spesso è sempre la stessa:
“Chi si fida di me e spende senza problemi.”

❌ Ma questo non è un target.
È un desiderio, un comportamento che vorresti vedere nei tuoi clienti.
Il target vero è un’altra cosa: è l’insieme delle persone con caratteristiche precise a cui decidi di rivolgerti.

Target: il cuore della strategia

Immagina di voler fare pubblicità al tuo salone.
Se non sai chi vuoi raggiungere, rischi di sprecare soldi parlando a chi non sarà mai tuo cliente.
Definire il target significa sapere con chiarezza:

  • Chi sono le persone a cui vuoi rivolgerti.

  • Cosa le motiva a scegliere un salone.

  • Perché dovrebbero scegliere te e non un concorrente.

Il target non è un dettaglio di marketing: è il punto di partenza di ogni strategia di crescita.

Le tre dimensioni del target: come leggerle davvero

Molti titolari di salone si fermano alla superficie: “Il mio target sono donne dai 30 ai 50 anni.”
Ma fermarsi qui significa non avere alcuna bussola per orientare le decisioni.
Un profilo utile nasce dall’incrocio di tre livelli: demografico, psicografico e comportamentale.

Dati demografici

Sono le informazioni più semplici: età, genere, luogo di residenza, professione.
Questi dati servono per delimitare un perimetro, ma da soli non bastano.

Esempio: “Donne 35-50 anni, lavoratrici, che vivono in città.”
Ok, ma all’interno di questa fascia ci sono clienti completamente diverse:

  • la manager che non ha un minuto libero,

  • la mamma che lavora part-time,

  • la libera professionista sempre in giro.
    Tutte hanno età simile, ma bisogni e priorità molto diversi.

Aspetti psicografici

Qui entriamo nella parte più profonda: i valori, lo stile di vita, le aspirazioni.
Questi elementi raccontano “come vive” la persona, non solo chi è.

Domande utili:

  • È una donna che vuole apparire sempre impeccabile o preferisce un look semplice?

  • Per lei andare dal parrucchiere è un rituale di piacere o una necessità veloce?

  • Vuole sentirsi coccolata e ascoltata, o cerca efficienza e rapidità?

Sono queste sfumature che cambiano completamente il tipo di salone a cui si rivolge.

Comportamenti d’acquisto

È la parte più concreta: descrive come compra, non chi è.
Ed è anche quella che spesso fa la differenza tra un cliente ideale e un cliente “peso”.

Domande chiave:

  • Ogni quanto torna in salone? Una volta al mese o una volta ogni sei mesi?

  • Quanto spende mediamente?

  • Sceglie in base al prezzo, alla moda, alle recensioni online o al passaparola?

  • Prenota con anticipo o sempre all’ultimo minuto?

Queste informazioni ti permettono di capire quanto vale davvero quel cliente per il tuo salone.

L’incrocio dei tre livelli

Il target reale non nasce guardando solo uno di questi aspetti, ma dall’incrocio dei tre.

Esempio pratico:

  • Demografico: donne 35-50 anni, lavorano in città.

  • Psicografico: molto attente all’immagine, vogliono sentirsi curate ma non hanno tempo da perdere.

  • Comportamentale: frequentano il salone ogni 4-6 settimane, prenotano online, sono disposte a pagare un prezzo medio-alto se il servizio è veloce ed efficace.

Da questo incrocio non hai più solo “donne 35-50 anni”, ma un profilo preciso:
“Professioniste tra i 35 e i 50 anni, con poco tempo libero, che cercano servizi rapidi ma impeccabili e scelgono il salone in base a recensioni e praticità.”

Questa descrizione è sfruttabile: ci puoi costruire attorno la tua comunicazione, i pacchetti, persino l’esperienza in salone.

I segmenti di target: non tutti i clienti valgono allo stesso modo

Altro errore è pensare che il target sia uno solo.

Un salone non ha mai un solo cliente ideale, ma diversi segmenti di clientela.
E ognuno porta un valore diverso.

Esempi:

  • Donne “time saver” (35-50 anni) → poco tempo, cercano servizi veloci e impeccabili, sono disposte a spendere.

  • Giovani trend setter (20-30 anni) → amano cambiare look, seguono i social, influenzano altri anche se non sempre hanno budget alto.

  • Clienti premium (40-60 anni) → vogliono esclusività, privacy e un’esperienza di lusso.

  • Clienti famiglia → cercano praticità e convenienza, portano stabilità più che margini.

Segmentare significa scegliere quali gruppi ti interessano davvero e costruire su di loro servizi, comunicazione e posizionamento.

Perché il target influenza ogni scelta del salone

Definire bene il target non serve solo a fare pubblicità.
È una bussola che orienta tutte le decisioni:

  • Servizi → se punti a clienti “time saver”, devi avere trattamenti express; se punti ai premium, esperienze personalizzate.

  • Prezzi → il listino deve parlare il linguaggio del target: competitivo per chi cerca convenienza, esclusivo per chi cerca lusso.

  • Ambiente → chi vuole relax non si sente a casa in un salone rumoroso; chi cerca moda si aspetta un look giovane e dinamico.

  • Comunicazione → tono, immagini e canali cambiano a seconda del pubblico a cui ti rivolgi.

  • Team → anche i collaboratori devono saper comunicare nello stile adatto al target che vuoi attrarre.

In sintesi: il target non è un dettaglio di marketing, ma la base che influenza ogni scelta strategica del salone.

Definire il target non significa incasellare i clienti in schemi rigidi, ma scegliere consapevolmente a chi vuoi rivolgerti.
È questa scelta che ti permette di costruire un salone coerente: nei servizi, nei prezzi, nell’atmosfera e nella comunicazione.

Il cliente che “si fida” non arriva per caso:
lo attrai quando il tuo salone parla esattamente a chi deve parlare.

✨ Vuoi capire se stai davvero comunicando al target giusto?
Con il Check-up Strategico analizziamo insieme il tuo salone, i tuoi clienti e la tua comunicazione per darti la direzione più chiara e vincente.

Perché i clienti giusti non si aspettano: si conquistano, con la strategia giusta.

Avanti
Avanti

Quando gestire il team diventa la vera sfida del salone